Da
sempre ho un sogno, quello che chiamo Formazione Partecipativa,
espressione non ancora definitiva e che prima o poi potrei
cambiare.
Sono una classe in cui la formazione non sia stata dettata da un rigido programma (anche se questo è importante) o dall'idea che il formatore ha delle necessità degli allievi.
Mi piacerebbe, invece, un programma più dinamico, cucito sulle necessità reali delle persone presenti, con slide che si auto-modifichino secondo il contesto e le discussioni che emergenti.
Vorrei non ci fosse la distinzione tra formatore ed allievi e che vi fosse, invece, un flusso di informazioni a rete, come la classe fosse una rete neurale con tutte le persone come nodi.
Mi piacerebbe dare risposte, ma anche fare domande, confrontare le mie esperienze con quelle degli allievi. Bello sarebbe, non parlare solo dei successi, ma soprattutto dei fallimenti, per dire agli altri "Guardate, questo non fatelo, l'ho già fatto io ed è stato un disastro."
Perché Formazione Partecipativa? Perché
gli allievi non dovrebbero solo ascoltare uno che parla (o
sparla, come nel mio caso ),
ma chiedere, mostrare i loro interesse, guidare, influenzare
il percorso. Farsi attivi del momento formativo, che risulta
tanto più efficace per tutti, quanta maggiore è
la partecipazione di tutti.
Si può fare o resterà solo un sogno?
So che ci sono dei limiti tecnici, didattici, di struttura
e psicologici, ma per quanto mi rigurda continua a coltivarlo,
questo sogno, ed ogni giorno in aula ci riproverò,
così come faccio da venticinque anni, a volte quasi
con successo, a volte meno. Ma quando mi ci avvicino, vi garantisco
che l'esperienza è entusiasmante e il flusso di conoscenza
si vede nell'aria
Vi siete mai chiesti perché ci chiamiamo YoYo - Formazione rotolante?
Questo concetto è molto interessante. Trasformare un'esperienza passiva di apprendimento in un'esperienza attiva di apprendimento-formazione intrecciata.
Sarebbe bello.
Scritto da: Matteo Bianchi | 10.02.08 18:09
Scritto il 10-02-2008 18:09
Matteo, vedrai che un po' alla volta ci riesco, dovessi impiegarci dieci anni :)
Scritto da: fradefra | 11.02.08 09:50
Scritto il 11-02-2008 09:50
Bel concetto!
Come sai, la formazione che faccio io tocca argomenti un po' diversi rispetto ai tuoi.
Dico spesso in classe che quello che cerchiamo di creare è un "spazio di pensabilità" rispetto ai temi del corso. In questo senso, niente ricette, ma scambio e crescita congiunta.
Una cosa che ho notato partecipando al tuo corso è che anche tu ami problematizzare le questioni (nel senso: non ti do una ricetta preconfezionata, ma ti mostro vantaggi e svantaggi nell'adottare una strategia oppure un'altra. Poi, a te la scelta). In questo modo, mi pare, si fa un vero servizio al cliente.
Scritto da: Luca Baiguini | 31.03.08 12:10
Scritto il 31-03-2008 12:10
Ciao Luca, in effetti è proprio così :)
Scritto da: fradefra | 31.03.08 12:30
Scritto il 31-03-2008 12:30