« Alessio Sbrana e Roberto Fumarola ospiti alla Tavola Rotonda e-commerce | Main | Basta coi tag Facebook solo per richiamare »

La Comunicazione non è fatta di frasi fatte

Su un blog, non ricordo dove, una ragazza chiedeva l'indicazione di un sito che riportasse delle belle frasi pronte da usare, perché voleva preparare un documento di presentazione che fosse attrattivo. Ho anche risposto, ma non sono più riuscito a trovarlo.

Ok, non ci siamo. La Comunicazione non può essere fatta di formule aritmetiche che ti dicano quali parole mettere dietro a quali altre.

Non esiste un bel testo. Esiste un testo gradevole secondo la percezione di chi legge. Non è pensabile, quindi, che si possa preparare un glossario di espressioni da utilizzare poi secondo necessità.

Se stiamo preparando una comunicazione importante, la prima domanda che dobbiamo porci è "Chi leggerà?"

Del possibile lettore dobbiamo tentare di capire le necessità ed i desideri, il tempo che ha a disposizione, il suo interesse alla lettura di ciò che ci accingiamo a scrivere, la sua preferenza per le forme testuali o quelle grafiche. Non si può essere prolissi o poetici con un tecnico, che sicuramente preferisce delle "belle tabelle", né si può essere tabellari e sintetici con un utente alle prime armi.

La mia pentola può essere descritta in modo da evidenziarne la semplicità d'uso e facilità di pulizia, se penso che debba essere acquistata da una persona che cucina la sera al rientro da lavoro. Se invece la vendo ad un appassionato, ne dovrò mostrare le caratteristiche di performance, la conducibilità termica, l'assenza di angoli troppo netti, ecc. Uno sbaglio madornale, inoltre, sarebbe descriverla in entrambe le forme, perché così non piacerebbe a nessuno dei due potenziali acquirenti.

Il bello non è assoluto, soprattutto sul Web. Non possiamo pensare che una frase possa piacere contemporaneamente su un sito di poeti e su una comunità di punk

Commenti (4)

Ciao fradefra,
in linea generale sono d'accordo con te, però capisco perfettamente quella ragazza perché spesso avevo (ed ho) dubbi su come scrivere, ad esempio, certe e-mail: come inizio? come esprimo questo o quel concetto? come concludo senza i soliti saluti "di plastica"?
Cercando in rete e trovata la frase che più o meno potrebbe andar bene, l'ho sempre personalizzata alle mie esigenze.
Inoltre, credo che sia impossibile generare del testo piuttosto lungo facendo solo il copia-incolla di frasi fatte...

fradefra:

Beh, Simone, capisco il tuo caso, ma il suo mi pareva molto diverso :)
Buon week-end :)

Partendo dal commento di Lazzo85 mi viene spontanea una domanda: ci sono occasioni in cui i saluti o più in genere i contenuti "di plastica" rappresentano una rassicurazione per chi legge e non un clichè da evitare a tutti i costi?

Secondo me si, ad esempio se la mia banca mi inviasse una mail chiudendola con "xoxo" (baci) o "bye bye" invece che un normalissimo "cordiali saluti" il mio stato emotivo sarebbe più vicino al disagio che alla serenità visto che mi aspetto un approccio cordiale ma distaccato.

Voi che ne pensate?

fradefra:

Daniela, concordo :)
Secondo me la Comunicazione va pesata caso per caso ed in alcune situazioni la formalità è necessaria (e lo dice un informale per definizione!)

Scrivi un commento


YoYo - Formazione rotolante, Via Zara 30, 36040 Orgiano (VI) - Tel. +39 349 2207339 - P.IVA 03441480245
Per iscrivervi ai corsi o ricevere maggiori informazioni contattate Mariangela Balsamo scrivendo a mariangela.balsamo@yoyoformazione.it