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Diminuite il peso della Comunicazione

Questo post è riservato a chi si occupa di Comunicazione Off-line e da poco ha iniziato con quella On-line (speriamo che gli altri non ne abbiano bisogno). L'ambito è quello degli invii di Comunicati Stampa che gli Addetti Stampa di molte aziende fanno verso chi dovrebbe, secondo loro, pubblicare una notizia, novità, news, chiamatela come vi pare.

Faccio una premessa per i molti che non lo sanno. Io scrivo comunicati stampa tutti i giorni, per le nostre attività e per conto di varie aziende per cui opero.
Neanche a farla apposta, sono anche destinatario di molti Comunicati di altri Addetti Stampa, soprattutto su maisazi.com.

È soprattutto con questo secondo cappello, che mi permetto, umilmente (ma non troppo) di darvi qualche consiglio. Poi fate come vi pare, perché per fortuna esiste ancora il libero arbitrio (vabbè, facciamo finta... ) e solo voi ne pagherete le conseguenze .

 

Che si faceva una volta?

Ok, arrivate dall'off-line, quindi che si faceva una volta lo sapete bene. Ripetiamolo per quelli più giovinastri che non lo sanno.
Si scriveva il Comunicato, ben dettagliato e lo si mandava ai giornalisti, alle Redazioni, ai PR ed a tutti quelli che si pensava potessero essere interessati a diffondere la notizia.

No, non un'email. Per mandare intendo per posta, per FAX e in qualche caso a mano per Pony Express (ve li ricordate)?

 

Che si fa oggi?

Oggi, ovviamente, voi che arrivate dall'off-line (come me, beninteso), continuate a fare circa lo stesso. Preparate il Comunicato, ben ricco e particolareggiato e poi lo inviate grossomodo agli stessi destinatari già citati, però lo fate via email.

Semplice no? Invece no, il problema è proprio qui.

 

Dimensione del Comunicato

I vostri comunicati tra effetti, piccola foto e altre cosette, spesso pesano già qualche centinaio di KB. Poi voi ci aggiungete un paio di foto in alta risoluzione, perché vi hanno insegnato che le Redazioni preferiscono quelle, così pubblicano una foto migliore. Poi, già che ci siete, inserite una brevissima presentazione dell'azienda (ovviamente grafica) e qualche informazione corollaria.

In sostanza, sul vostro computer tutta 'sta roba pesa già 1 o 2 MB (e mi è capitato di vedere anche 4 o 5 MB, non faccio nomi solo perché li conoscete tutti e non voglio rompere le palle a nessuno )

Ci avete mai fatto caso? Fate una prova, andate a guardare tutti i vostri precedenti comunicati e annotatevi quanto cubano, tutto compreso.

Adesso arriva il peggio.

Quando si spedisce una email, il peso della trasmissione è di gran lunga superiore al conto aritmetico di ciò che si sta trasferendo. Spesso raddoppia. Sapete che vuol dire? Che pensate di inviare un Megabyte invece ne spedite due, pensate di inviarne 2, invece ne spedite 4 e così via.

 

Che succede dall'altra parte?

Ve lo siete mai chiesti? Sapete che significa ricevere due o peggio quattro (e non parliamo di 8) Megabyte per una sola email?

Iniziamo col tempo. Si va dai tre quattro minuti ai dieci, venti e qualche volta si arriva ai trenta o quaranta minuti di scaricamento. Nel frattempo:

  • il computer è così lento in molte sue funzioni, da far fatica, ma tanta, a lavorare
  • la posta proprio non funziona, non c'è modo di scrivere un altro messaggio, intanto che si riceve il vostro
  • non si riesce a ricevere messaggi che si stanno aspettando, perché finché non si scarica il vostro, non arrivano gli altri
  • il vostro messaggio, se non viene prontamente scaricato, esaurisce lo spazio di molte mailbox impedendo l'ingresso di altri, più importanti messaggi

Quali rischi correte?

Ovviamente non penserete che tutto ciò non abbia delle conseguenze, no? Eccone alcune:

  • interrompo la ricezione e cancello la ricezione, mandando al cestino direttamente dal server (operazione che si può fare con molti client-postali e molti sanno come fare, anche perché glielo insegno io );
  • ricevo solo perché non so di che si tratti, ma poi appena aperto, getto all'istante per il fastidio subito ;
  • mi appunto mentalmente il nome del mittente e da quel momento lo tengo sott'occhio. Se lo rifà, lo inserisco nella lista degli Spammer e da lui non riceverò mai più nulla ;
  • dico in giro che è un idiota, che non ha capito che il mondo cambia e che se sua moglie gli fa le corna, ha tutta la mia comprensione ed anzi vado a cercarla, si sa mai che... .

C'è di peggio, ma mi fermo qui, penso possa bastare.

 

Aziende con ADSL veloci? Ma non fatemi ridere!

Adesso sicuramente qualcuno di voi mi dirà "Ma Frà, in che azienda lavori? Ormai hanno tutti l'ADSL!" ed io un istante a questo qualcuno tolgo il saluto perché non merita neppure che gli si rivolta la parola .

Idiota, dico a te, sì, a te che hai detto 'sta cazzata. Se l'avessi pensata e basta, ancora ti perdonavo, ma l'hai pure detta.... Vero è che moltissime aziende hanno l'ADSL, ma tutte o quasi la fanno condividere a decine di persone, quando non centinaia. Sai che vuol dire? Che quella linea, per il singolo impiegato è più lenta che la vecchia Dial-Up telefonica a 33 Kbps. Corri a nasconderti per aver detto una cosa simile

Inoltre, molti viaggiano con la UMTS e proprio Giornalisti, Responsabili Marketing e Web Marketing, blogger e proprietari di siti diffusori di notizie, spesso sono tra questi. In sostanza, proprio quelli che voi vorreste che vi pubblicassero l'articolo. Bella figura

 

Che potete fare!

Adesso, perché voi non mi accusiate del fatto che sto solo tentando di vendervi il mio corso sulla Scrittura ottimizzata di Comunicati Stampa On-line, vi scrivo qui, subito, gratis, la soluzione (mia, poi ognuno faccia quello che gli pare). E non tentate di iscrivervi dicendo che avete letto questo post, ché non vi accetto!!

Step by Step:

  • fate una pagina sul vostro sito, che dia l'informazione ufficiale, completa di tutte le informazioni di costo, logistiche, di pianificazione e di agenda. Per inciso, vi servirà anche avere maggiore visibilità sui motori di ricerca (regaliamo, oggi );
  • fate quattro righe di comunicazione email con le Four W (sì, non cinque, ho detto quattro, volutamente) una per riga;
  • Inseritevi il link alla comunicazione ufficiale sul sito ed uno alla pagina in cui descrivete l'azienda;
  • mandatemi questa comunicazione. Se mi interessa, vengo sul sito, leggo il comunicato ufficiale e scrivo l'articoletto da pubblicare;
  • a chi opera off-line, continuate a mandare il vecchio comunicato cartaceo/FAX ecc. ecc.

Semplice no? Ci voleva tanto? Non venitemi a dire che non vi lasciano fare una pagina sul sito, perché a questo punto sono io a dubitare di voi, della vostra posizione, dell'azienda in cui lavorate. Se non avete neppure la forza per farvi aprire una pagina con la comunicazione ufficiale di un evento che state promuovendo, io poi dovrei riportarne la notizia? Cioè io ne parlo e voi no? Per chi mi avete preso? In questo caso il consiglio è un altro. Licenziatevi!

Commenti (2)

Concordo su tutta la linea; io stesso quando trovo comunicati stampa suddivisi su 3 - 4 pagine vengo preso dallo sconforto e chiudo tutto...
Eppure la notizia m'interessava, mica ho cliccato sul link della news per sbaglio... :-)

Fra proviamo a ragionare in righe? Diciamo che un comunicato stampa che supera le 30, dai facciamo 40, non di più però, non può più chiamarsi comunicato. :-)

Ah se la moglie dell'idiota ci sta mandami una mail, di pochi KB però... ;-)

fradefra:

Beh, F@bri, quando noi diciamo che su Strillovolante il limite dei caratteri non è minimo, come su molti altri siti, ma massimo, molti ci prendono per matti.

Eppure ci sono molti motivi e basterebbe pensarci un attimo... :)

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